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In collaborazione con FocusD e Università Aperta.

Siamo circondati, sommersi, affogati da immagini di ogni tipo e provenienza che ci seducono, ci spaventano, ci impartiscono ordini, motivano le nostre azioni, dirigono il nostro tempo; ogni immagine, in un certo senso, è politica, veicola messaggi, uno strumento di potere spesso menzognero che dirige le nostre menti, modula le diverse sensibilità.

Storico attento ai rapporti tra la ricerca storica e altri ambiti disciplinari, Ginzburg affronta nei cinque saggi una serie di percorsi filosofici, estetici e storico-politici sempre intorno a un’immagine che fa da perno all’analisi e intorno alla quale ruotano le diverse emozioni che assumono, a seconda delle epoche e delle circostanze, significati diversi e spesso opposti. L’immagine fa emergere quelle che Warburg chiamava “formule di pathos” cioè raffigurazioni nell’arte di gesti che veicolano quasi spontaneamente determinate emozioni. Le costanti iconografiche in grado di produrre emozioni nell’osservatore possono assumere significati non solo diversi ma talora opposti a seconda delle epoche e delle contingenze storiche in cui vengono proposte. Il terzo saggio, forse il più ampio e profondo, è dedicato al celebre Marat di Jacques Louis David che da quadro politico si trasforma in “atto politico”, la sapiente legittimazione del potere repubblicano.

Carlo Ginzburg dal 1976 ha insegnato Storia Moderna all’Università di Bologna poi nelle Università di Harvard, Yale, Princeton e Università della California nonché, dal 2006, Storia delle Culture Europee alla Normale di Pisa.

Membro onorario dell’American Academy of Arts and Sciences, ha ricevuto nel 1992 il Prix Aby Warburg , nel 2005 il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei per le scienze storiche, nel 2010 sempre l’Accademia dei Lincei gli ha conferito il premio Balzan.

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Ultimo aggiornamento

03-07-2023 08:07