All’inizio del Trecento, il Palazzo comunale e la piazza Maggiore (piazza Matteotti) occupano materialmente e simbolicamente il centro della città, frutto del grande cantiere aperto un secolo prima dal neonato comune desideroso di affermare la propria autorità.

Grazie a un’intensa campagna di acquisti, le magistrature comunali si appropriano della strategica area sita all’incrocio del decumano (via Emilia) e del cardo (via Appia e via Mazzini) di epoca romana. I lavori per la prima sede del palazzo, posta a sud della via Emilia, partono nel 1209 e già nel 1214 un atto notarile è rogato sotto il suo portico; presto si affianca una seconda sede, sita oltre la strada, verso nord.

In pochi decenni, il Palazzo comunale si amplia ed è costituito da due edifici, collegati nel 1255 da un ponte sopra la via Emilia: il palazzo “vecchio”, sede del podestà e del consiglio generale, e il palazzo “nuovo”, sede del capitano del popolo, dove si trovano anche le carceri e la cappella.

Nucleo principale del palazzo “nuovo” è la casa del nobile Cacciaguerra de’ Marescotti, acquistata nel 1230, con una torre svettante sopra l’incrocio cardo-decumano che diviene la torre del comune e dalla cui cima la campana civica scandisce le attività quotidiane della città, definendo lo spazio sonoro del comune.


"Venditio", 28 gennaio 1214.

Bim, ASCI, Pergamene, mazzo I, n. 50 .

Nel 1214 un atto di compravendita fra il comune di Imola e un privato cittadino è rogato sotto al portico del palazzo, "sub porticu domus comunis Imole", dove "domus" è usato come sinonimo di palazzo, a testimonianza che il palazzo comunale è già stato in buona parte costruito.

(citazione: "sub porticu domus comunis Imola" è scritto nella prima riga del documento)


"Instrumentum syndicatus", 10 aprile 1255.

Bim, ASCI, Pergamene, mazzo II, n. 10.

Un atto di concordia del 1255 fra alcuni membri di famiglie imolesi è rogato "in ponte pallatii comunis Ymole", testimoniando che a metà Duecento esistono il palazzo "vecchio" e il palazzo "nuovo” del comune, costruiti ai due lati della via Emilia, uniti da un "ponte".

(citazione: "in ponte pallatii comunis Ymole" è scritto nella seconda riga del documento)


L’antica Torre del Comune nel 1553.

Bim, ASCI, Campioni comunali, n. 14, c. 290v.

All'inizio ci fu il palazzo "vecchio" (a destra della torre) con un portico già esistente nel 1214. Poi venne il palazzo "nuovo" (a sinistra della torre). A collegare il vecchio con il nuovo venne realizzato un "ponte" di collegamento documentato nel 1255.
Al centro la torre.
La torre faceva parte del complesso residenziale della famiglia Marescotti e venne acquisita dal comune di Imola, insieme all'intera proprietà, nel 1230. Diverse modifiche apportate nel tempo alle strutture murarie per adeguare gli edifici alle esigenze degli uffici, compromisero la staticità della torre che crollò la notte tra il 20 e il 21 gennaio 1553.