Manifestazioni pubbliche, mercato, spettacoli e tumulti

Animata di colori e voci, la piazza è il luogo centrale della vita cittadina, un grande palcoscenico su cui sfilano nel carro del tempo vicende quotidiane e importanti avvenimenti che segnano la storia della città. I commercianti ambulanti che affollano la piazza per il mercato settimanale, dagli ortolani ai venditori di frittelle, dai fabbri ai saltimbanchi.  Le manifestazioni pubbliche in epoca napoleonica con pranzi patriottici, apertura di fontane di vino e distribuzione di pane ai poveri. Il ritorno di papa Pio VII nel 1814 che saluta gli imolesi dal balcone del palazzo comunale. Le feste con la tradizionale tombola di Ferragosto e i fuochi d'artificio per l'annuale festa dello Statuto. Le grida delle donne del popolo durante il tumulto del 1874 quando assaltano i forni e i rivenditori di pane.


Iacopo Nicolò Filippini, Memorie quotidiane degli anni 1797-1801, Imola, secc. XVIII-XIX. Manoscritto.

Don Filippini, parroco di S. Lorenzo, è testimone oculare delle vicende quotidiane imolesi riportate dal 1797 al 1801 nel suo diario. Nella pagine trovano spazio diverse notizie dalle condizioni metereologiche agli spettacoli in programma in città. Il 13 agosto 1801, festa di san Cassiano, patrono di Imola, è eretto in mezzo alla piazza l'albero della libertà. In piazza sono previsti inoltre nel pomeriggio la corsa del pallio e in serata lo spettacolo di fuochi artificiali.


Albero della libertà, [Imola, 1801]. Inchiostro acquarellato.

Albero della libertà eretto in piazza Maggiore. Nel disegno predominano il verde, il bianco, il rosso, i colori della bandiera della Repubblica Cispadana, diventata bandiera nazionale il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia. Il berretto frigio rosso posto in cima è uno dei simboli della Rivoluzione francese.


Macchina per i fuochi artificiali eretta in Imola in onore di Napoleone, [Imola, 1801]. Inchiostro acquarellato.

La macchina dei fuochi artificiali per i festeggiamenti in onore di Napoleone deve avere gli stessi colori riportati nel disegno. Il verde, il bianco e il rosso della bandiera nazionale si alternano al blu, al bianco e al rosso del tricolore francese. Le figure femminili della Libertà e della Pace e il berretto frigio sono un preciso richiamo ai principi della Rivoluzione francese.


Giovanni Battista Cecchi, Il santo padre Pio VII fermato in Imola nella mattina del 10 aprile 1814, Firenze, eredi Benedetti, [1814]. Incisione.

Il 10 aprile 1814 in viaggio verso Roma di ritorno dall'esilio francese, papa Pio VII si ferma a Imola. Dopo la celebrazione il papa si affaccia dal balcone del palazzo comunale per salutare e benedire gli imolesi accorsi per rendergli omaggio. Il saluto avviene dal palazzo sede delle magistrature cittadine, perchè il il papa ritorna come capo spirituale ma soprattutto come capo temporale.


Capitolato per l'appalto del dazio pei posteggi nella pubblica piazza d'Imola, 1822. Manifesto.

Il capitolato riporta le tariffe che i venditori ambulanti devono pagare all'appaltatore per l'occupazione del suolo pubblico nelle giornate di mercato. Ortolani, venditori di agnelli, capretti e pollame, arruotatori, merciari, fabbri, calzolai, lardaruoli e vasari sono alcuni dei tanti commercianti che affollano il consueto mercato settimanale sulla pubblica piazza. Presenti anche ciarlatani e saltimbanchi.


Avviso per l'estrazione della tombola in piazza Maggiore il 15 agosto 1847, Imola, tipografia Galeati, 1847. Manifesto.

Tradizionale è la tombola in piazza il giorno di Ferragosto, in occasione dell'annuale fiera di San Cassiano. Ogni cartella costa 10 baiocchi e contiene 15 numeri. L'estrazione ha inizio alle 5 del pomeriggio. Ai lati della piazza prenderanno posto i banditori che ripeteranno i numeri estratti scritti su cartelloni collocati in diversi punti della piazza. In caso di brutto tempo o di piena del fiume Santerno (!) la tombola sarà rinviata.


Nota dei numeri estratti nella tombola di Ferragosto, Imola, tipografia Galeati, 1847. Locandina.

Ecco le cartelle vincitrici della tombola di Ferragosto pubblicate il giorno successivo alla manifestazione. Le tombole estratte sono tre: la prima vince il premio più alto di 500 pezzi da cinque franchi, la seconda 150, la terza 50.


Avviso per le celebrazioni dell'annuale festa dello Statuto, Imola, 1868. Manifesto.

La prima domenica di giugno di ogni anno si celebra la festa dello Statuto. Nel 1848 il re Carlo Alberto aveva promulgato lo Statuto (noto con il nome di Statuto albertino) che con l'Unità nazionale del 1861 è esteso a tutto il regno. A Imola i festeggiamenti prevedono sfilate militari, illuminazione degli edifici pubblici, fuochi d'artificio e spettacoli musicali sulla pubblica piazza.


Cronaca d'Imola dal 19 marzo 1865 a tutto il 1901, scritta dai discendenti di Giulio Cesare Cerchiari, per disposizione del medesimo. Manoscritto.

2 giugno 1874, ore 7:15 del mattino. I prezzi alti di molti generi alimentari di prima necessità e il lavoro mal retribuito degli operai scatenano la protesta delle donne del popolo. Al suono della campana della Scuola comunale le donne con i loro bambini scendono sulla pubblica piazza a manifestare. Assaltano i negozi, soprattutto i forni e i rivenditori di pane. Il 5 giugno in seguito al tumulto il sindaco Codronchi decide la riapertura delle cucine economiche con distribuzione di minestra e pane a basso costo. Duemila i pasti distribuiti ogni giorno.