Visitare la città con pausa caffè dal signor Alberti


Le incisioni di Stefano Castellari mostrano Imola e i luoghi maggiormente significativi della città nella prima metà dell'Ottocento. Prima di visitare piazza Maggiore è possibile fermarsi per un buon caffè nella caffetteria gestita dalla famiglia Alberti. Il locale si trova a pochi passi dalla piazza sotto al portico, chiamato anche Porticaccio, lungo la via Emilia. La caffetteria già attiva dalla fine del Settecento amplia la sua estensione sino ad assumere la denominazione di "Caffè grande", luogo storico per gli imolesi, abbattuto negli anni Trenta del Novecento per fare posto al Centro cittadino e alla Casa del Fascio.


Stefano Castellari, Pianta moderna della città d'Imola nel 1809, Imola, stamperia Benacci, in Giuseppe Alberghetti, Compendio della storia civile ecclesiastica e letteraria della città d'Imola, Imola, stamperia Filippini, 1810.

Imola è racchiusa dentro le mura. Il canale dei mulini che lambisce la città scorre a cielo aperto. Tra i pochi edifici che sorgono fuori le mura, circondati dai campi coltivati, è possibile individuare il convento dell'Osservanza fuori porta Montanara e l'Ospedale civile appena costruito fuori porta Bologna.


[Stefano Castellari], [Vedute della città di Imola], s.n.t., in Giulio Cesare Cerchiari, Compendio storico di Imola, s.l., s.e., 1846.

La piazza Maggiore, la cattedrale di S. Cassiano, la chiesa dell'Osservanza, il ponte sul Santerno, la rocca e il Monte Castellaccio sono i luoghi principali della città descritti da Cerchiari nel suo Compendio storico attraverso le incisioni di Castellari.


Avviso della mostra di statue di cera allestita da Francesco Grossi di Pavia nella bottega del caffettiere Alberti sulla via Emilia, Imola, 1801. Manifesto.

Pausa caffè nella caffetteria Alberti in centro sotto al portico lungo la via Emilia (oggi Centro cittadino). La bottega ospita nel 1801 una mostra itinerante di statue di cera curata da Francesco Grossi di Pavia. Le opere esposte sono 13 tra le quali spicca quella di Napoleone, primo console della Repubblica francese: un modo per mostrare agli imolesi che volto avesse l'attuale capo politico.