Serafino Mazzotti nasce a Faenza (Ra) il 20 giugno 1843 da Antonio e Giovanna Ossani. Anarchico, svolge l'attività di barbiere e agli inizi degli anni Settanta aderisce all'Internazionale. Dopo l'insuccesso del moto internazionalista di Bologna del 1874 si rifugia in esilio con la moglie Maria Focaccia, detta Marietta, nel Canton Ticino al seguito di Michail Bakunin, che aveva diretto il moto bolognese, e assume lo pseudonimo di Filippo Boschiero. I coniugi Mazzotti sono testimoni devoti degli ultimi anni di Bakunin nella villa Baronata di proprietà di Carlo Cafiero a Minusio, comune del Canton Ticino in Svizzera. Dopo la morte di Bakunin, avvenuta nell'estate del 1876, si trasferisce a Lugano. Nella sua casa ospita in diverse occasioni Andrea Costa e Anna Kuliscioff e frequenta l'operaio e scrittore Benoît Malon (Précieux, 1841 - Asnière, 1893), il socialista tedesco Eduard Bernstein (Berlino, 1850 - 1932) e il mecenate Höcheberg, finanziatore di giornali del movimento anarchico europeo. Nel 1880 si stabilisce a Ginevra, riprende il mestiere di barbiere e diventa padre di due bambine, Verusca e Smeralda. Nel 1883 torna a Faenza dove continua la sua attività nella bottega che diventa luogo di incontri e conversazioni politiche. Tra i suoi concittadini è conosciuto anche con il soprannome di Bombicci. In questi anni ospita più volte Olimpia Kutusov, compagna di Carlo Cafiero, ricoverato nell'Ospedale psichiatrico di Imola, da cui è dimesso nel 1888. Nel 1890 è tra i firmatari della convocazione del Congresso anarchico di Capolago (Svizzera) da cui nasce nel gennaio 1891 il Partito socialista anarchico rivoluzionario italiano. Dal 1894 al 1895 e dal 1897 al 1899 è costretto al domicilio coatto a Ponza e Pantelleria. All'inizio del Novecento è segretario della Lega dei barbieri, che aderisce alla Camera del lavoro di Faenza. Muore a Faenza il 3 aprile 1925.

Fondo archivistico

Carte Serafino Mazzotti e famiglia, unità documentarie 64 (1875-1909): lettere e cartoline postali ricevute da Serafino Mazzotti alias Filippo Boschiero, dalla moglie Maria Focaccia, detta Marietta, e dalla figlia Verusca Mazzotti.

Provenienza: dono Ugo Bubani, 1934.

Strumenti di ricerca
Fausto Mancini, Le carte di Andrea Costa conservate nella Biblioteca comunale di Imola, Roma 1964 (Quaderni della Rassegna degli Archivi di Stato, 26).
Le carte, inventario a cura di Simona Dall'Ara, Paola Mita, Fabrizio Monti, in Carte e libri di Andrea Costa, a cura di Paola Mita, Imola, Biblioteca comunale di Imola, 2010, pp. 41-463.  Consulta on line l'inventario.
La consultazione on line consente anche la visualizzazione dei documenti in formato digitale.

Bibliografia
Lilla Lipparini,Cronologia della vita di A. Costa, in «Movimento operaio. Rivista di storia e bibliografia», IV, n. 2 (marzo-aprile 1952), pp. 183-220
Anna Kuliscioff, Lettere d'amore a Andrea Costa 1880-1909
Lettere d'amore a Andrea Costa 1880-1909,
a cura di Pietro Albonetti, Milano, Feltrinelli, 1976
Renato Cavina, Ugo Bubani: un uomo, una coscienza, Imola, Grafiche Galeati, 1991, p. 112 (sul rapporto tra Bubani e Mazzotti)
Dizionario biografico degli italiani, vol. 2 (I-Z), Pisa, BFS edizioni, 2004, pp. 139-140