Bim, ASCI, Campioni, t. XXIII, c. 148 bis

18 giugno 1585

Quattro ragazzi giapponesi entrati nella Compagnia di Gesù (Ito don Mancio, Chigiva don Miguel, Nacaura don Iuliao e Fara don Martino) sostano a Imola durante il viaggio di ritorno da Roma dove erano stati ricevuti con molti onori dal papa.

Il signor conservatore propose di ospitarli nel miglior modo possibile.
E fu concluso che dovevano essere ricevuti con tutti gli onori possibili a spese pubbliche.
Fu preparato per loro e per il loro seguito un banchetto ricchissimo accompagnato per tutta la sua durata dagli strumenti di molti musici.

Dopo pranzo partirono per Bologna e lasciarono la presente scrittura qui allegata, scritta con loro mani, a perpetua memoria.

Testimonianza del loro passaggio in città una preziosa lettera conservata tra le carte del Campione comunale di quell'anno.

"Del nascimento de Christo 1585 alli 18 del mese di giugno.
Ito don Mancio, Cigiva don Michele, Fara don Martino, Nacaura don Iuliano questa città Imola passiamo et per quanto questi gentihuomini e cittadini ci han fatto molte carezze e cortesie per memoria li lasciamo la presente scrittura".

Imola non esiste nella lingua giapponese. La sua trasposizione fonetica è stata fatta utilizzando i due ideogrammi evidenziati: il primo in alto significa "pozzo", il secondo "villaggio".

La nostra lettera giapponese documenta il viaggio epocale della delegazione Tenshō: il primo che ha fatto conoscere l'Europa al Giappone e il Giappone all'Europa.