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E' l'autore stesso a spiegare la natura di questo libro: Scrivere non è un mestiere, una professione: non si scrive – raccontando di sé – per dovere verso terzi; non si scrive – raccontando di sé – “a comando”, ma può capitare – e a me qualche volta è successo – che il destino s’inventi, per così dire, un’occasione: può accadere, cioè, che si venga chiamati ad esprimere il proprio punto di vista, la propria opinione, il proprio pensiero, il proprio sentire circa un evento, un accidente del mondo, una circostanza nel momento esatto in cui più forte, più pressante, più impellente si avverte l’esigenza di esternare uno stato d’animo, di “denunciare” la particolare contingenza che si sta vivendo, tal che al poeta non resta che “cogliere l’attimo”.
Con la presenza dell'autore e di e Rosarita Berardi, poetessa faentina che fa parte dell'Accademia degli Evasi di Faenza.

Matteo Sabbatani, poeta imolese, laureato in scienze politiche, ha pubblicato con Bacchilega editore varie raccolte di poesie: Scandendo il tempo in versi (2006), Pensieri in agrodolce (2007) e Nel buio, le mie colonne d’Ercole (2016); il romanzo breve Dialoghi apparentemente futili (2009) e il testo Anfratti del pensiero sottile (2012).


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Ultimo aggiornamento

30-01-2023 11:01