Nel corso dei secoli XIII e XIV lo sviluppo urbano di Imola è influenzato dall’arrivo in città degli ordini mendicanti, in particolare Francescani e Domenicani. Arrivano quando da poco si è completato il nuovo assetto urbano, frutto di un delicato equilibrio fra nuove magistrature comunali e gruppi di potere nobiliare e religioso. I conventi di Francescani e Domenicani s’inseriscono in questa realtà non senza tensioni: dapprima si stabiliscono fuori le mura, i Francescani a ovest tra il 1222 e il 1223 e i Domenicani a nord dal 1227. Nel 1250 i Domenicani avviano i lavori, ultimati nel 1374, per la costruzione in città di chiesa e convento (oggi sede dei musei civici); i Francescani nel 1359 iniziano la costruzione dentro le mura della chiesa e del convento, oggi sedi del teatro e della biblioteca comunali.


Pittore marchigiano, Madonna della Misericordia, angeli musicanti e i santi Francesco e Biagio, sec. XIV, ottavo-nono decennio, Imola, ex chiesa inferiore di S. Francesco.

Questo affresco, emerso sotto strati di intonaco nel 1982, è testimonianza dell'arte tardo gotica a Imola. Sotto un baldacchino sorretto da angeli, la Madonna della Misericordia raccoglie e protegge sotto un ricchissimo manto foderato di pelliccia i fedeli che a lei rivolgono i loro sguardi devoti. Ai lati sono presenti san Francesco (a sinistra) e san Biagio (a destra).


I frati Minori di Imola conservano la documentazione del Comune di Imola nel loro convento. Bim, ASCI, Statuti, libro I, rub. 24.

Sin dal Medioevo la comunità francescana imolese riveste un ruolo di prestigio e mantiene ottime relazioni con il governo della città al punto che il convento era considerato sicuro per garantire la conservazione e la protezione dell’archivio del comune di Imola, in particolare di quei documenti che ne attestano i diritti giuridico-istituzionali, come disposto dagli Statuti del 1334. Le nove chiavi che chiudono lo scrigno con le preziose carte sono nelle mani di coloro che rivestono le più alte cariche nella comunità locale, uomini di potere, insieme al sacrista del convento minorita, religioso di somma fiducia.