FURENTI VATRENO PONTE LIGNEO INIECTO

Le guardie e i gabellieri pontifici preposti alla riscossione del pedaggio trovano alloggio in un piccolo edificio militare costruito sulla riva del fiume, lungo la via Emilia.
La rocchetta pontiera è ancora lì, dal 1750, soffocata dai palazzi, in una zona totalmente cementificata e urbanizzata ma che un tempo era detta "Orto del Signore", di proprietà dell’"ospedale dei pellegrini chiamato di San Giacomo del Santerno che era sulla via Emilia presso il fiume stesso dove esiste ora l’orto e la chiesa soppressa dai francesi 1797  detta del Signore" (G. C. Cerchiari, Ristretto storico della città d'Imola, 1847, p. 132).
La zona era molto fertile e destinata alla coltivazione di ortaggi e alberi da frutto.
Una lapide di marmo, sulla facciata, ricorda le vicende costruttive, e una nicchia a forma di campana ospitava una targa votiva in terracotta, raffigurante la Vergine Maria fra San Cassiano e San Pier Crisologo, ora conservata presso i Musei civici di Imola. Al posto dell'originale è presente una copia.

Iscrizione da porsi sul "fortino" alla sinistra del ponte sul fiume Santerno.
Bim, ASCI, Campioni, n. 59, c. 103r.


Pianta di una stanza con angoli ad uso di fortino per ricovero delle guardie al nuovo ponte sopra il fiume Santerno della Città d’Imola, 1750.
Bim, ASCI, Cause e affari pubblici, t. 51.

Il disegno ci mostra la fortificazione a due piani con quattro torri angolari, con camino e scala a chiocciola in una delle torri. E’ indicato anche il cancello che segna il passaggio di ingresso verso la città.