Cosa c'è sotto?

Dove finisce la geologia e inizia l'archeologia? In Scarabelli il confine che delimita le due discipline con il tempo diventa sempre più sfumato e lo studio e la produzione geologica si affacciano all'archeologia e alla presenza dell'uomo primitivo sulla terra. Il primo lavoro archeologico è nella Grotta del re Tiberio (valle del Senio) nel 1870. Successivamente Scarabelli è impegnato nello scavo sul Monte Castellaccio di Imola. Un lavoro poderoso che lo terrà impegnato per diversi anni sino alla pubblicazione del 1887. L'ultimo scavo è quello condotto nel podere S. Giuliano a Toscanella di Dozza (BO) dal 1891 al 1904. Lo studio e l'analisi archeologica dei siti indagati da Scarabelli hanno sempre un appoggio solido nello studio e nell'analisi geologica.


Giuseppe Scarabelli, "Grotta del re Tiberio. Veduta interna, alla entrata", [1870], disegno ad inchiostro presente in uno dei taccuini di campagna di Scarabelli.
Bim, Archivio scientifico Scarabelli, n. 128.

Nel 1870 Scarabelli effettua uno dei primi scavi archeologici in Italia con metodo stratigrafico nella Grotta del re Tiberio (comune di Riolo Terme, RA). Lo scavo porta alla luce reperti dell'età del bronzo, romana e medievale.

Giuseppe Scarabelli, "Sezione interna (ricostruzione ideale) di una capanna preistorica sul Monte Castellaccio presso Imola", 1887, disegno acquarellato.
Bim, Archivio scientifico Scarabelli, n. 152 (Scara/Fi A 96).

Nello scavo archeologico stratigrafico condotto da Scarabelli sul Monte Castellaccio emergono i resti di un villaggio dell'età del bronzo e di uno successivo di epoca medievale. In questa ricostruzione ideale Scarabelli disegna l'interno di una capanna preistorica del villaggio dell'età del bronzo.

Cartella con ritagli di fotografie e disegni a matita di reperti archeologici emersi dallo scavo effettuato sul Monte Castellaccio di Imola. La cartella è preparatoria alla pubblicazione del volume del 1887.
Bim, Archivio scientifico Scarabelli, n. 151A.

Lo scavo archeologico sul Monte Castellaccio inizia nel 1873 e termina nel 1887 con l'importante pubblicazione "Stazione preistorica sul Monte del Castellaccio presso Imola scoperta ed interamente esplorata da da G. Scarabelli Gommi Flaminj". I reperti sono conservati nel Museo civico di Imola intitolato a Scarabelli.

Giuseppe Scarabelli (seduto a sinistra) e Antonio Santarelli nella Stazione archeologica di S. Giuliano di Toscanella (BO), scavi 1891-1904, [esec. 1900]. 1 fotografia, aristotipo.
Bim, Archivio scientifico Scarabelli, n. 154.

Nell'ultimo decennio del Novecento Scarabelli è impegnato nello scavo archeologico nel podere S. Giuliano a Toscanella di Dozza dove emergono le tracce di un villaggio dell'età del bronzo. I reperti degli scavi del 1901 sono conservati nel Museo civico di Imola.