Imola nella seconda metà del Novecento
È pesante l’eredità che la seconda guerra mondiale lascia a Imola. Il patrimonio urbanistico è devastato, il tessuto viario è profondamente lacerato e i settori produttivi, industriale e agricolo, sono distrutti. Ricostruire diventa nell’immediato dopoguerra la parola d’ordine: i primi interventi riguardano i settori industriale, residenziale, sanitario e scolastico.
Nel 1947 il Comune di Imola adotta un Piano di ricostruzione elaborato dall’architetto Vittorio Fiorentini. Nello stesso anno, l’Ufficio tecnico comunale progetta il tracciato provvisorio del circuito per le corse motociclistiche. È il primo passo che porterà alla nascita dell’Autodromo di Imola inaugurato il 25 aprile 1953 con la disputa della prima gara.
È del 1953 il Piano regolatore comunale. Negli anni Cinquanta si avviano grandi lavori, come nella viabilità con l’asfaltatura del centro storico, di importanti assi viari e delle strade bianche del forese; si intensificano le opere pubbliche e si gettano le basi del processo di modernizzazione della città.
Negli anni Sessanta si realizzano importanti strutture sportive: il palazzo dello sport inaugurato il 5 dicembre 1970 e la piscina coperta adiacente nel 1973.
Gli anni Sessanta e Settanta sono cruciali per il sistema scolastico imolese con la costruzione di sedi di scuole medie e di istituti superiori, il Liceo scientifico e l’Istituto tecnico commerciale. Matura sempre in questi anni l’idea di creare una rete di scuole per l’infanzia e di asili nido.
Dal 1964 al 1968 è costruito il Centro diagnostico neuropsichiatrico “Silvio Alvisi” su progetto di Enzo Zacchiroli e nel 1967 si avviano i lavori per la costruzione dell’Istituto medico psico-pedagogico provinciale “Sante Zennaro” su progetto di Carlo Bassi e Goffredo Boschetti.
Si progetta la lottizzazione della Pedagna, la “nuova Imola”. Nel 1974 inizia la costruzione del nuovo ospedale civile in via Montericco.
Rilevanti sono gli interventi al patrimonio culturale cittadino: l’allestimento delle collezioni archeologiche nei sotterranei della Biblioteca comunale, il recupero della Rocca, aperta al pubblico per la prima volta nel 1973, e la ristrutturazione del Teatro comunale riaperto nel 1974.
Negli anni Ottanta la città si espande ulteriormente. Il quartiere Pedagna ovest si amplia con l’area di Montericco caratterizzata dalla costruzione della Centrale di coogenerazione.
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