Nata quando il padre, liberale, era a combattere per l’Unità d’Italia, Argentina Bonetti è allevata dagli zii prima a Bologna poi a Piacenza e a Parma, dove studia giurisprudenza e inizia dal 1884 l’attività di conferenziera sulla condizione delle donne. Vicina al pensiero di Andrea Costa, imolese e primo deputato socialista al Parlamento italiano, rientra a Bologna nel 1886 e intraprende l'opera di propaganda, in qualità di membro del consiglio direttivo della Società operaia femminile.

Sposa Abdon Altobelli e ha due figli, Demos e Trieste.

Con lo sviluppo del sindacalismo socialista, è chiamata ad assumere ruoli di sempre maggiore responsabilità, prima locale, quindi nazionale. Rappresenta la Federterra, così chiamata la Federazione nazionale lavoratori della terra (FNLT), al settimo congresso nazionale socialista tenuto a Imola nel 1902 e ne diventa segretaria generale nel 1904. A capo della Federterra mostra nelle situazioni critiche notevoli qualità di mediatrice e doti organizzative di rilievo, con una particolare cura per gli aspetti più propriamente tecnici della rappresentanza sindacale.

In ambito politico, in seguito al congresso di Reggio Emilia del 1912, Argentina Bonetti si allinea, come la maggioranza del gruppo dirigente sindacale socialista, con le posizioni della frazione riformista.

Durante la grande guerra si impegna principalmente a preservare l'unità d'indirizzo e l'armonia degli intenti e delle opere della Federterra e a mantenere costanti i livelli di occupazione; a tal fine la FNLT dà vita a una rete di uffici di collocamento sulla cui utilità sociale ed economica la Bonetti presenta un bilancio al ministero del Tesoro nel luglio 1921.

Nel 1920 aveva partecipato al congresso internazionale dei lavoratori della terra, ad Amsterdam, presentando un resoconto, La Federazione nazionale dei lavoratori della terra d'Italia. Storia, vita, battaglie, che è anche sintesi della sua attività politica.

Dopo la marcia su Roma si ritira a vita privata, a Roma, presso la figlia Trieste.


Bim, Carte Altobelli


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