Marina Garbesi è nata il 30 settembre 1958 a Imola, da Annunziata Poli e da Vico Garbesi, bibliotecario nella Biblioteca Comunale di Imola ed uno dei protagonisti della lotta di Liberazione in Italia. Dopo gli studi classici al Liceo ginnasio statale Liceo Classico Benvenuto Rambaldi si laurea nel 1981, all’Università di Bologna, in Filosofia, con una tesi sulla logica nell’analisi epistemologica del Novecento. Nel 1976 aveva già iniziato la sua collaborazione a varie testate locali, tra cui il settimanale imolese Sabato Sera, per realizzare quella che è sempre stata la sua principale passione professionale: il giornalismo. È stata iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 1978. Sono gli anni in cui inizia la sua esperienza giornalistica entrando a far parte del nucleo storico che avvia la redazione bolognese di Repubblica, accanto a Luca Savonuzzi e poi a Antonio Ramenghi, dimostrando non solo la sua stoffa e il suo talento ma anche le capacità di risoluta e tenace cronista. Sono gli anni in cui, a Bologna, Marina instaura anche un cordiale rapporto di amicizia con Roberto Roversi. A Milano collabora a numerosi progetti editoriali di Alba Morino, frequenta la casa editrice di Carlo Feltrinelli e la casa di Ottiero Ottieri. Iscritta all’Ordine del Lazio dal 1987 passa alla redazione romana de la Repubblica nell’aprile di quell’anno ed entra a far parte di quella generazione approdata, alla fine degli anni Ottanta, a Piazza Indipendenza e diventata adulta nell’irripetibile esperienza della “scuola” di Eugenio Scalfari. Tenace, determinatissima, sorretta da una scrittura alta, colta, quanto affilata nel dettaglio, segue, in prima persona, i più importanti fatti di cronaca accaduti in Italia tra il 1990 e il primo decennio del nuovo secolo, l’Anonima sarda dei rapimenti in Costa Smeralda, la massoneria deviata, l’omicidio di Marta Russo, il giallo di via Poma, la banda della Magliana, le stragi di mafia, la morte di Federico Fellini, il processo contro Vincenzo Muccioli, il mostro di Firenze, l’omicidio di Mino Pecorelli, dipanando sempre racconti esemplari ed avvincenti. Nel 1998 nasce Ludovico, l’amore più grande della sua vita. Ha fatto parte del Comitato di redazione del suo giornale, si è dedicata intensamente alle battaglie sindacali dell’Associazione Stampa Romana e della Giunta Esecutiva Fnsi. Ha amato leggere, imparare le lingue e viaggiare, in particolar modo nel Medio Oriente, in Egitto, Yemen, Turchia, Marocco, India e Cina. Tra i suoi libri “I serial killers“ Ed. Theoria (Roma, 1996) e “Poesie“ (in corso di pubblicazione).

Il fondo Marina Garbesi, che include i documenti donati alla Biblioteca da Lodovico Bellu, figlio di Marina Garbesi, è costituto da 602 volumi, tutti catalogati.

La bibliografia preparata dalla Biblioteca comunale ha evidenziato all’interno del fondo quattro unità tematiche principali, predominanti rispetto ai molti argomenti differenti presenti all’interno del fondo.

- Stato e Mafia. Crimini e criminalità in senso generale, con un approfondimento anche sulla psicologia dei criminali e dei vari crimini, con particolare attenzione alla storia nera italiana.

- Cattolicesimo e Islam tra oriente e occidente, connessioni tra religione e politica con approfondimenti sul ruolo dell’istituzione ecclesiastica all’interno di uno Stato laico come l’Italia.

- Economia, società e politica italiana, americana e non solo, rapporto tra economia e politica degli stati europei, con attenzione all’Italia, sia internazionale evidenziando principalmente la situazione degli Stati Uniti con biografie e documenti riguardanti sia uomini politici americani sia la storia del paese oltreoceano.

- L’ultima tematica è la vetrina che maggiormente vuole mostrare come il lavoro della giornalista si rifletta anche nella sua collezione libraria: abbiamo infatti selezionato libri che trattano del giornalismo come occupazione e varie pubblicazioni proprie de La Repubblica, quotidiano per il quale scriveva.