- Alba di vita
Quindicinale del Patronato giovani e della Federazione diocesana dei circoli della GCI.
1915-
Alba di vita è lo specchio dell’opera di don Bughetti infaticabile organizzatore di attività e le istituzioni caritative, nonché della sua istancabile opera di sensibilizzazione per ottenere, in particolare per l’Istituto artigianelli, il sostegno economico in denaro e in natura di cui è sempre riportato un resoconto puntuale. La ricerca di sovvenzioni induce a sollecitare ulteriori offerte in occasione di festività religiose, come in occasione delle rogazioni per la venuta in città della Beata Vergine del Piratello. Una ala importante dell’Istituto artigianelli in via Cairoli, su progetto di Aldo Dall’Osso, viene inaugurata nel 1929 e nel 1930 viene trasferita anche la sede della direzione del periodico, prima a palazzo Monsignani.
Alla morte del fondatore, avvenuta il 5 aprile 1935, la direzione passa a don Giulio Minardi (1898-1990), suo collaboratore, il quale assume la direzione anche dell’Istituto artigianelli S. Caterina ponendosi in continuità con il suo predecessore.
Nel 1937 la sede della direzione del periodico diventa la canonica della chiesa del Carmine, nella cui parrocchia ha sede l’Istituto artigianelli.
Dopo una sospensione della pubblicazione dal maggio 1942 al giugno 1946, Alba di vita riprende la pubblicazione con cadenza mensile.
Nei numeri di marzo e aprile 1961 viene dato ampio spazio alla traslazione di don Bughetti dal famedio del cimitero del Piratello alla chiesa di S. Caterina nel complesso dell’Istituto artigianelli. Nel 1968 è riportata l’inaugurazione della ala del complesso che congiunge la chiesa di S. Caterina all’ala aperta nel 1929.
19 PER B 23/C 14

- La voce della Madre
Bollettino mensile del santuario della B. V. del Piratello celeste patrona della città e diocesi di Imola
1929-1987
Bollettino della vita e delle attività del Santuario della Beata Vergine de Piratello. Dalla morte del fondatore avvenuta nel 1935 almeno fino al 1937 il bollettino esce con alcuni numeri all’anno come supplemento di “Alba di vita”.
Nel 1946, dopo alcuni anni di sospensione, il bollettino riprende la pubblicazione ricominciando la numerazione. E’ curato dai Terziari regolari di San Francesco, a cui era stato affidato il santuario dalla fondazione nel 1488; allontanati all’arrivo dei francesi nel 1798, sono richiamati nel 1943 dal vescovo Tribbioli.
Nella prima fase di vita i contenuti e lo stile di La voce della Madre impostati da don Bughetti sono coerenti con il suo carattere di pastore e con la sua istancabile attività di sensibilizzazione degli imolesi verso la Beata protettrice della città. Dal 1946 il bollettino, oltre a tenere viva la devozione alla Beata Vergine e il culto dei defunti dal momento che il cimitero di Imola ha sede presso il santuario, si indirizza alle ricorrenze dell’anno liturgico e ai riferimenti alla storia secolare del culto mariano e del santuario, nonché all’attività dei religiosi, tra cui l’apertura di un seminario dei Terziari. Dagli anni sessanta sono presenti notizie relative alla vita parrocchiale e una attenzione sempre maggiore alla partecipazione dei giovani alla vita religiosa. Dalla metà degli anni settanta e negli anni ottanta gli articoli si concentrano sul culto mariano in Italia e all’estero, sugli indirizzi pastorali papali, in particolare di papa Giovanni Paolo II, e di conseguenza sono ridotti gli spazi relativi alle attività del santuario e della parrocchia.
19 CART. B 00 00224
19 PERCESS B 12