Il terremoto di Messina, o Calabro-siculo, fu uno degli eventi più catastrofici del XX secolo. La mattina del 28 dicembre 1908 una serie impressionante di scosse telluriche di elevata magnitudo provocò la distruzione della città siciliana, di Reggio Calabria e di altri centri limitrofi, e la morte di circa centoventimila persone.
Molte città italiane si mobilitarono aprendo sottoscrizioni e mettendo a disposizione squadre di soccorso: in Emilia-Romagna si segnalano Bologna, Parma, Ravenna, Rimini e Lugo.
Ad Imola la Giunta comunale si riunì d'urgenza il 30 dicembre e deliberò di inviare un'unità operativa costituita principalmente da pompieri.
Sedici erano i componenti della squadra imolese: Nullo Gardelli, Giuseppe Astorri, Aldo Baroncini, Andrea Conti, Gildo Conti, Sante Frascali, Gualtiero Gaddoni, Luigi Garbesi, Augusto Gardelli, Giuseppe Masolini, Giuseppe Tampieri, Luigi Tampieri (pompieri); Attilio Morara (consigliere comunale); Ezio Alvisi (medico); Gualtiero Padovani (infermiere); Francesco Cremonini (volontario).
La squadra di soccorso partì la sera stessa del 30 dicembre e sbarcò a Messina il 2 gennaio, distinguendosi, nei giorni successivi, per una serie di salvataggi che valse loro pubblico encomio. La sera del 10 gennaio i vigili del fuoco imolesi furono accolti trionfalmente a Imola ove la cittadinanza, attraverso il Consiglio comunale, tributò loro il giusto ringraziamento per l'opera umanitaria brillantemente svolta.