Festeggiata con il ritorno alla storica sede del Gran Teatro La Fenice di Venezia lasciata a causa del Covid per due anni, spostandosi prima nel 2020 in Piazza San Marco e poi nel 2021 all'Arsenale di Venezia la sessantesima edizione del Campiello è stata vinta sabato 3 settembre 2022 da Bernardo Zannoni con "I miei stupidi intenti" (Sellerio). Per il giovane scrittore di Sarzana, 27 anni, è stato un trionfo: 101 voti su 275 votanti.

Al secondo posto  Antonio Pascale con "La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini" (Einaudi) con 54 voti; al terzo Elena Stancanelli con "Il tuffatore" (La nave di Teseo) con 46 voti; al quarto Fabio Bacà con "Nova" (Adelphi) con 43 voti; al quinto Daniels Ranieri con "Stradario aggiornato di tutti i miei baci" (Ponte alle Grazie) con 31 voti.

Il Campiello nasce nel 1962 dall’iniziativa degli industriali del Veneto per l'impulso della famiglia Valeri Manera; il nome riprende il titolo della commedia di Carlo Goldoni Il campiello e fu scelto da Edilio Rusconi (membro delle prime giurie) in onore all'importanza che, nella città di Venezia, hanno da sempre le sue piccole piazze (i campielli, appunto) come punti d'incontro e di scambio culturale ed economico per tutta la cittadinanza, indipendentemente da origini ed estrazione sociale. Rappresentativa di quest'ultimo aspetto anche la decisione di affiancare alla giuria tecnica anche una giuria più ampia, a carattere popolare.

Assegnati anche i premi Campiello Opera prima a Francesca Valente, Altro nulla da segnalare (Einaudi), Premio speciale alla carriera a  Corrado Stajano, Campiello Giovani a Alberto Bartolo Varsalona con il racconto La Spartenza, Campiello Junior a Antonella Sbuelz con Questa notte non torno" (Feltrinelli) e  il Campiello dei Campielli a Primo Levi per La tregua

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