Con partenza da Imola nella bella stagione

Imola, il suo territorio e la valle del Santerno sono stati ripetutamente indagati nel corso della seconda metà dell'Ottocento da Giuseppe Scarabelli sotto il profilo geologico: visite dirette sul posto, analisi in studio, produzione scientifica con la redazione di carte geologiche e pubblicazioni.

L'indagine geologica di Imola e della valle del Santerno, ad un certo punto, incontra l'antica presenza dell'uomo su queste terre. L'archeologia entra così a far parte dell'orizzonte di lavoro e di studio di Scarabelli. Da geologo ormai esperto quale era, matura anche il profilo di archeologo, attività scientifica a cui approda in un seconda fase della sua carriera professionale.

Giuseppe Scarabelli, "Carta geologica della provincia di Ravenna", 1854, manoscritta e acquarellata è corredata da legenda geologica ed è datata e firmata da Scarabelli in basso a destra.

Bim, Archivio scientifico Scarabelli, n. 124 (Scara/Fi A 61).

Nel periodo preunitario Imola e il suo territorio fanno parte della Legazione di Ravenna, mentre con l'Unità nazionale nel 1861 saranno annessi alla provincia di Bologna. La Carta geologica della provincia di Ravenna è pubblicata nel 1854 e riporta quindi i confini dello Stato preunitario.
La colorazione geologica interessa l'area compresa tra la via Emilia e Castel del Rio. Tra le specificità geologiche la Vena del gesso a Tossignano.

Giuseppe Scarabelli, "Carta geologica del Monte Castellaccio e dintorni presso Imola", Roma, Stabilimento litografico Virano e Teano, 1881.

Bim, Archivio scientifico Scarabelli, n. 126 (Scara/Fi A 65).

Le sabbie gialle e i terreni alluvionali caratterizzano la geologia del territorio vicino a Imola. Sul Monte Castellaccio che si trova oltre il fiume Santerno, per chi proviene da Imola, sono già in corso all'inizio degli anni Ottanta dell'Ottocento le campagne di scavo archeologico condotte dallo stesso Scarabelli

Giuseppe Scarabelli, Pianta topografica e sezioni geologiche del Monte Castellaccio presso Imola, [1887], manoscritta e acquarellata, è corredata da due sezioni geologiche.

Bim, Archivio scientifico Scarabelli, n. 150 (Scara/Fi A 87).

Il lavoro condotto da Scarabelli sul Monte Castellaccio è la sintesi perfetta tra la sua formazione di geologo e l'approdo all'archeologia. Nel disegno fa bella presenza di sè il Parco delle acque minerali di Imola.

Giuseppe Scarabelli, "Carta geologica delle vicinanze d'Imola colla indicazione delle località in cui furono rinvenute più di frequente armi di pietra", [1890], manoscritta e acquarellata con indicazioni geologiche riportate direttamente sulla carta, è firmata da Scarabelli in basso a destra.

Bim, Archivio scientifico Scarabelli, n. 111 (Scara/Fi A 45).

Si può ammirare come un quadro questa bella Carta geologica della valle del Santerno. C'è una novità. Sono indicate infatti con il simbolo IIII le località in cui più frequentemente furono ritrovate armi di pietra. La geologia e l'archeologia si incontrano così negli studi scarabelliani