Lo scalone, progettato da Alfonso Torregiani e costruito a partire dal 1749, rappresenta uno degli interventi più significativi che i francescani, per iniziativa del confratello padre Giuseppe Antonio Setti, fecero attuare nell'ambito dei lavori all'interno del convento finalizzati alla dotazione di una sala capiente che potesse ospitare la libreria.

L'Aula Magna, costruita fra il 1761 e il 1762 e conservata fino ad oggi negli arredi originali, è opera dell'architetto Cosimo Morelli che creò una grande sala a pianta quadrata, con una balaustra in legno che divide le pareti in due ordini di scaffali e due scalette "a lumaca" nascoste nei pilastri angolari. Eleganti cartigli alle pareti indicano un rigoroso ordine per materie.

Un apparato decorativo parietale, realizzato nel corso di diversi anni dai pittori Alessandro Della Nave e Antonio Villa, accompagna il visitatore dallo scalone fino all'Aula Magna: nell'atrio cartigli con motti in latino e ovali raffiguranti profili di uomini illustri della classicità, nella volta della libreria una illusionistica balconata attraverso la quale si intravede il cielo, con gli emblemi delle scienze e delle arti nelle lunette agli angoli. Sempre nell'atrio, mimetizzata nelle pareti decorate a trompe l'oeil, vi è una raccolta di 47 epigrafi di epoca classica a carattere funerario.

In Aula magna sono oggi conservati circa 10.000 volumi, per lo più edizioni dal XV al XIX secolo, tra cui una importantissima raccolta di libri di interesse imolese donati da Giovanni Codronchi Argeli e una prestigiosa raccolta di edizioni del tipografo Giambattista Bodoni.



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