Imola occupata
Alla fame, al freddo e alle privazioni si aggiunge l’inevitabile convivenza con la paura e con la morte.
È difficile sottrarsi al rischio delle delazioni che tedeschi e fascisti premiano con soldi e sale. I tedeschi, se colpiti, sono inflessibili e rispondono con rappresaglie. I fascisti cercano di individuare e di arrestare i loro oppositori in clandestinità, e se non li trovano, infieriscono su famigliari o civili incolpevoli.
Vige un rigido coprifuoco dalle 22 alle 5 (più restrittivo in casi particolari) con pochissime deroghe concesse dai tedeschi dietro il rilascio di un permesso, accordato per esempio ai lavoratori. Severo e stringente è il controllo sulla circolazione in bicicletta. È vietato riunirsi anche in piccoli gruppi.
Dopo le proteste di alcuni fascisti imolesi contro chi ascolta radio Londra, la voce degli alleati, il commissario di pubblica sicurezza ordina la consegna delle radio a Palazzo Tozzoni per il bloccaggio sull’emittente di Stato e la conseguente impossibilità di ascolto delle radio clandestine.
Da subito sono requisiti edifici pubblici e privati per l’alloggio delle truppe tedesche, così come alla popolazione sono sequestrati generi alimentari, interi corredi, biciclette.
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