Luglio 1943: la dittatura è finita, la guerra continua

Il crollo dei fronti militari, così come del fronte interno con numerosi scioperi che si accendono nelle maggiori città nel marzo e aprile 1943, porta al definitivo scollamento del sistema di potere fascista. Le città sono sotto la minaccia costante dei bombardamenti aerei anglo-americani e i generi alimentari e di prima necessità sono rigidamente razionati.

Gli alleati sbarcano il 10 luglio 1943 in Sicilia.

In questo contesto il 25 luglio il gran consiglio del fascismo sfiducia l’operato di Mussolini che viene fatto arrestare dal re. Subentra alla carica di capo del governo il maresciallo Pietro Badoglio.

A Imola, il 27 luglio 1943 viene costituito un comitato cittadino, al quale aderiscono tutti i vecchi partiti, rappresentati dagli antifascisti. La città scende in piazza.
I manifestanti sfilano in corteo con i ritratti di Garibaldi, Andrea Costa e Giacomo Matteotti. Dal balcone del palazzo comunale parlano alla folla radunata diversi oratori. Il primo è Romeo Galli, antifascista coerente per tutto il ventennio e punto di riferimento per gli oppositori del regime; Galli era stato il direttore della Biblioteca comunale per oltre 40 anni.

Settembre 1943: l’armistizio divide l’Italia

La situazione precipita e il governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare la guerra, ottiene la resa senza condizioni alle forze anglo-americane.

L’armistizio viene comunicato agli italiani l’8 settembre 1943.
L’Italia entra nel caos: il re, Badoglio e i capi militari fuggono da Roma senza sostenere militarmente gli alleati nella difesa della capitale. L’esercito, abbandonato a se stesso, senza ordini e direttive superiori, sia in Italia sia sui fronti esteri, è allo sbando e non riesce ad opporsi agli attacchi dell'esercito tedesco (Wehrmacht), che ora è diventato il nemico. La Germania controlla circa i due terzi della penisola, da Salerno alle Alpi.
Il paese si spacca in due. Il 9 settembre 1943 nasce a Roma il Comitato di liberazione nazionale (Cln) a cui aderiscono i partiti liberale, comunista, socialista, democratico cristiano, azionista.

Il 12 settembre un commando tedesco libera Mussolini dalla prigione sul Gran Sasso e il 23 si forma nell’Italia del nord un nuovo stato fascista, la Repubblica sociale italiana (Rsi), denominata anche Repubblica di Salò. Il Cln assume le funzioni di governo clandestino e dirige la resistenza contro l’occupazione tedesca e i fascisti della Rsi.
Il 13 settembre una guarnigione tedesca prende possesso di Imola e di lì a poco ogni settore della vita pubblica è controllato e governato dalle truppe tedesche. Le prime misure cui fanno ricorso sono l’ordine di consegna delle armi e di ripresa del lavoro nelle industrie. In ottobre si insedia, al posto del podestà Stefano Padovani, il commissario prefettizio Carmelo Bivona.

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