Il padre di Benvenuto, Compagno di Anchibene, esercitò la professione di notaio e di giudice imperiali auctoritate, come altri membri della famiglia. Compagno lavorò moltissimo, come testimoniano numerosi documenti dell’archivio della comunità imolese conservati nell’Archivio storico comunale di Imola, rogando atti che variano dall’affitto di buoi alle donazioni di privati a chiese e conventi.

Accanto all’attività ufficiale di notaio, Compagno esercitò anche il ruolo di insegnante, istruendo i propri alunni sui primi rudimenti di grammatica, materia essenziale e propedeutica per compiere con profitto gli studi di diritto, per poi passare con competenza al commento degli auctores classici e di alcuni autori moderni.

È il figlio Benvenuto a fornire tali informazioni all’interno del commento alla Commedia, quando, nel XV canto del Paradiso, a proposito della famigerata Cianghella della Tosa, abitante a Imola, afferma: “Potrei di questa Gianghella narrare molte vere e piacevoli cose, ch’io stesso ho udito raccontare dall’ottimo padre mio maestro Compagno, il quale per molto tempo lesse con lode pari all’utilità, presso la casa in cui essa abitava”.

Compagno stesso afferma, in un atto da lui rogato il 15 gennaio 1359, che egli teneva una vera e propria scuola. L’atto in questione termina infatti con queste parole: “Fatto ad Imola nella cappella di S. Donato nella scuola di me Compagno”.





Matricola delle Arti del Comune di Imola in cui sono elencati i nominativi degli iscritti alle nove corporazioni cittadine nell’anno 1272

Fra gli iscritti alla corporazione dei calzolai compare Anchibene Rambaldi, nonno di Benvenuto. (Bim, Archivio storico comunale di Imola, Pergamene, mazzo III, n. 94)



Risoluzione del Consiglio generale del Popolo di Imola, composto da 135 membri, radunato dal Capitano e dagli Anziani, nella quale si prevede che nessuno di parte ghibellina (dal 1296) possa ricoprire alcuna carica nel Comune

La reformatio è rogata da Matheus filius magistri Anchibenis Rambaldi, il 3 ottobre 1305, in pallatio novo dicti comunis. (Bim, Archivio storico comunale di Imola, Pergamene, mazzo VI, n. 26)



Quaternus rogationum et instrumentorum del notaio Compagnus condam fratris Anchibenis de Imola dell’anno 1359

Si tratta di un volume in cui sono trascritti fedelmente e in ordine cronologico gli istrumenti rogati dal notaio in presenza delle parti e dei testimoni. Gli atti, rogati dal notaio Compagno, padre di Benvenuto, sono redatti in diversi luoghi della città. In data 15 gennaio è presente un atto rogato in capella sancti Donati, in scolis mei Compagni. (Bim, Archivio storico comunale di Imola, Pergamene, mazzo IX, n. 16)



Il Consiglio degli Anziani e dei 24 Sapienti del Comune di Imola, radunato per ordine di Beltrando Alidosi, nomina Domenico del fu Bartolino di Bologna, Russino del fu Amedeo di Faenza e Grasso del fu Berto rappresentanti del Comune in qualsiasi causa civile e criminale

È un instrumentum syndicatum, cioè un atto di nomina di persone autorizzate a patrocinare cause e negozi per conto del Comune.
L’atto è rogato da Iohannes filius condam magistri Petri Anchibenis de Imola, il primo gennaio 1382, in sala magna pallatii communis. (Bim, Archivio storico comunale di Imola, Pergamene, mazzo X, n. 43)



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