1. Imola: la città dei due manicomi
Quando nel 1841 Cassiano Tozzoli (Imola, 1785-1863) viene nominato direttore dell’ospedale, il reparto psichiatrico è un ambiente malsano, senza assistenza medica specifica e ospita 14 pazienti. Sotto la sua direzione è realizzato un nuovo fabbricato più funzionale e capace di accogliere 60 pazienti, l’Asilo psichiatrico inaugurato nel 1844.
Nel 1862 con il nuovo direttore Luigi Lolli (Riolo Terme, 1819-Imola, 1896), vista la crescente richiesta di posti letto, si decide di edificare un altro manicomio la cui costruzione inizia nel 1869. Qualche anno dopo, nel 1874, grazie alle relazioni intrecciate da Lolli, si tiene proprio a Imola il 1° Congresso freniatrico (psichiatrico) italiano.
Nel 1880 la struttura, chiamata Manicomio centrale, è completata e può ospitare fino a 800 degenti. Ben presto anche i posti letto del nuovo manicomio si rivelano insufficienti e si stabilisce la costruzione di una succursale detta dell’Osservanza, attiva dal 1890 e capace di ospitare sino a 1000 persone. Ma gli ingenti investimenti della Congregazione di carità, che amministra i due manicomi, si ripercuotono pesantemente sulle finanze degli ospedali imolesi. Nel 1897 il Manicomio centrale è venduto alla provincia di Bologna e nel marzo 1901 il Manicomio provinciale di Bologna in Imola diventa operativo.
Imola è la città dei due manicomi: i residenti in Romagna e in altre regioni sono ricoverati nel manicomio Osservanza e quelli della provincia di Bologna, Imola compresa, nel Manicomio provinciale in Imola, che nel 1926 è intitolato a Luigi Lolli.
Felice Orsini, Pianta del Manicomio centrale, 1897
Bim, Ospedale psichiatrico
Ora del pranzo Manicomio dell'Osservanza, inizio sec. XX
Bim, Archivio Manicomio Osservanza
Pianta del Manicomio dell’Osservanza, 1900
Bim, Ospedale psichiatrico
Padiglione agitati del Manicomio dell’Osservanza, inizio sec. XX
Bim, Archivio Manicomio Osservanza
Vai a sezione successiva "Vita in manicomio nell'ottocento"