Pensa a passare a Imola nel 1502, più o meno in questa stagione, autunno quasi inverno.
A parte che c’erano soldati dappertutto e un casino d’inferno, per via di Cesare Borgia che si era messo in testa di intascarsi con la forza l’Emilia Romagna e forse perfino Firenze. A parte quello. Ma la cosa curiosa è che se te ne andavi a spasso ed eri veramente molto fortunato, poteva capitarti una cosa bestiale: incontrare, in un colpo solo, Leonardo da Vinci e Machiavelli. Poi magari neanche gli chiedevi l’autografo, ma intanto li avevi visti, e qualcosa da raccontare, per sempre, ce l’avevi. (Alessandro Baricco, Barnum).

In questo periodo contraddistinto da violenti e rapidi passaggi di potere, in cui Borgia consuma il suo breve sogno di governo, si svolge il viaggio di Leonardo a Imola.
La città, diventata campo militare, ospita anche ambasciatori, uomini d’arme e madonne illustri.
Celebri testimonianze del passaggio di Leonardo sono il Manoscritto L, conservato presso l’Institut de France di Parigi, e la mappa di Imola, conservata presso il Royal Collection Trust di Windsor, esposti per l’occasione in copia facsimilare. Le vicende della città, dopo la cacciata di Caterina Sforza, sono raccontate da alcuni preziosi documenti, che si conservano in biblioteca e nell’archivio storico comunale.


Leonardo Da Vinci, Mappa di Imola, [1502], Royal Collection Trust



Con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Imola.