Capponi e piccioni per madama duchessa
Sono numerosi i documenti conservati nell’Archivio storico comunale di Imola che raccontano dei preparativi nelle varie città romagnole per celebrare il passaggio del corteo nuziale di Lucrezia Borgia, sorella di Cesare, nel 1502.
Lucrezia è al suo terzo matrimonio, celebrato sul finire del 1501 a Roma per procura con Alfonso I d’Este, duca di Ferrara.
Ramiro de Lorca, luogotenente di Romagna, coordina i festeggiamenti per Lucrezia, in viaggio per raggiungere il marito. Il corteo nuziale parte da Roma il 6 gennaio 1502 e attraversa Urbino, Fano, Pesaro, Cesena, Forlì, Imola e Bologna. Le cronache ricordano in particolare l’accoglienza ricevuta da Lucrezia a Cesena, mentre la sosta a Imola, inizialmente non prevista, è espressa volontà della duchessa che desidera fermarsi per riposare e “lavarsi il capo”. Il 2 febbraio, dopo un viaggio durato 27 giorni, Lucrezia giunge finalmente alla corte di Ferrara.
Galeotto Gualdi, luogotenente ducale in Forlì, a Ramiro de Lorca, governatore generale di Romagna, Forlì, 6 gennaio 1502
Gualdi ha convocato il consiglio degli Anziani e quello dei Quaranta di Forlì per esortarli a festeggiare nel miglior modo possibile la duchessa. Dalle cronache del tempo sappiamo che Lucrezia Borgia fu a Forlì il 25 gennaio e due giorni dopo passò anche per Imola. (Bim, ASCI, Lettere di principi, repubbliche e personaggi illustri, mazzo II, fasc.21)
Giulio Albici a Ramiro de Lorca, governatore generale di Romagna, Imola, 14 gennaio 1502
Fervono i preparativi per il passaggio del corteo nuziale di Lucrezia: si provveda all’acquisto dei panni di colore rosso e giallo, i colori di Cesare, oppure giallo e pavonazzo, i colori di Lucrezia, per realizzare cento vestiti lunghi a mezza coscia, cento paia di calze, cento berrette e cento scarpe. (Bim, ASCI, Lettere di principi, repubbliche e personaggi illustri, mazzo II, fasc.21)
Vettovaglie necessarie per li bisogni de madonna e de sua comitiva e quella della signora duchessa de Urbino, Elisabetta Gonzaga
L’elenco comprende capponi, starne, salumi, piccioni, salsicce, marzapani e fiaschi di malvasia, ma anche torce, candele e biade per i cavalli. (Bim, ASCI, Lettere di principi, repubbliche e personaggi illustri, mazzo II, fasc.33)
Cesare Vecellio, Habiti antichi, et moderni di tutto il mondo, Venezia, presso i Sessa, 1598
Cesare Vecellio (1521 circa - 1601), pittore e incisore, realizza un ampio trattato illustrato sul costume che in questa edizione comprende quasi 500 incisioni xilografiche di abiti di Europa, Asia, Africa e America. L’immagine mostra una nobile sposa romana che indossa una lunga sottana di ermellino e raso e una veste di broccato d’oro e seta. (Bim, 1 H 6 14)
Vai a sezione successiva "Ogni motivo è buono per uccisioni e grandissimi rapine"
Torna a sezione precedente "Cesare Borgia acquista lo stato con la fortuna del padre, e con quella la perde"