L'imolese Giambattista Pascoli è al servizio come segretario del Valentino in diverse città e il suo carteggio è ricco di notizie sugli avvenimenti in corso. Gli uomini di fiducia di Cesare scrivono a Pascoli per richiedere documenti ufficiali che solo lui può redigere.
Ma accanto al notaio e segretario c’è l’uomo che scrive ai familiari, alla madre e alla moglie Ippolita.

Pascoli invia a Ippolita accorate lettere, accennando alle turbolenti vicende di cui è testimone ma, soprattutto, le rivolge consigli e raccomandazioni, si rammarica di non potersi recare da lei a causa della pericolosità delle strade, le fornisce indicazioni per la gestione della casa e delle proprietà, si tormenta per la sua sicurezza e le raccomanda di non rimanere mai sola. Questa originale testimonianza, che intreccia il pubblico con il privato, apre una finestra su Imola, sulle difficoltà, la precarietà, le emergenze e i pericoli della vita quotidiana.




Giovanni Olivieri, vescovo di Isernia, governatore di Cesena e luogotenente generale di Romagna a Gianbattista Pascoli, Forlì, 21 dicembre 1500

Olivieri scrive da Forli, dove è procuratore del Valentino, e commissiona all’imolese Pascoli, impiegato nella segreteria del Borgia a Cesena, considerata la capitale del ducato, la redazione delle lettere di incarico per gli ufficiali delle comunità di San Giovanni in Marignano, Gemmano e Verucchio. Quando Borgia abbandona Imola, Pascoli diventa segretario della Comunità e primo estensore dei Campioni comunali e degli atti ufficiali nel nuovo governo. (Bim, ASCI, Lettere di principi, repubbliche e personaggi illuistri, mazzo II, fasc. 18.2)



Gianbattista Pascoli a Ippolita da Gaggio, moglie amatissima, Cesena, 1501

Pascoli scrive alla moglie Ippolita, rimasta a Imola, numerose lettere cariche di premure e preoccupazioni: Io son arrivato a Cesena sano e salvo insieme cum el governatore … non sto in altro pensiero se non di venire, ma bisogna andar col piè di piombo a questi tempi, questa nocte è stata tolta una gentildonna da Urbino…lo andare intorno è pericoloso, fa che tu non stagi sola per niente … attendi a star sana sopra tutto e guarda bene ogni cosa. (Bim, ASCI, Lettere di principi, repubbliche e personaggi illustri, mazzo II, fasc. 18.21)



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