Giuseppe Mirri (Imola, 14 dicembre 1834-Bologna, 5 settembre 1907), laureato in veterinaria, avviò a Bologna un ufficio di spedizioni e spesso i suoi viaggi di lavoro erano anche occasioni per conoscere e incontrare liberali e patrioti. Abbandonata l'attività commerciale tornò a Imola, dove frequentò gli amici di fede cavouriana.

Nel 1859 quando la Romagna insorse si rivolse all'attività militare. Fu luogotenente nel corpo di volontari imolesi e poi entrò nella Brigata di Ferrara. Raggiunse Garibaldi in Sicilia, dove fu messo al comando della I Compagnia Bersaglieri. Nella battaglia tra garibaldini e borbonici di Castel Morrone fu ferito e fatto prigioniero. Liberato in seguito a uno scambio di prigionieri venne promosso maggiore dei bersaglieri. Proseguì poi la carriera militare nell'esercito piemontese, partecipò alla battaglia di Custoza del 1866 e, tra il 1868-69, fu in Sicilia per la soppressione del brigantaggio. Nominato tenente generale nel 1889 fu costretto a dimettersi dall'incarico parlamentare che copriva dal 1886. Alla politica fu richiamato nel 1899, quando per pochi mesi fu a capo del ministero della guerra, mentre l'anno prima era stato eletto senatore a vita. Collocato definitivamente a riposo nel 1903, morì a Bologna quattro anni dopo


Fondo archivistico

Carte di Giuseppe Mirri, b. 1 e cartella 1 (1851-1907, con docc. al 1911): carteggio, articoli di giornali, fotografie.

Provenienza: parte della documentazione dono della nipote Maria Mirri in Bertazzini, 1932; fotografie dono di Remigio Mirri (1935) e di Agostino Bertazzini (1953).

Strumenti di ricerca

Fondi archivistici e documentari raccolti nel Museo del Risorgimento di Imola. Inventario, a cura di Paola Mita, 1995, p. 69-70.

Carte per la Patria nel Museo del Risorgimento di Imola, a cura di Paola Mita, Imola, Biblioteca comunale di Imola-Editrice La Mandragora, 2012. Consulta on line l'inventario.

Altro materiale

I Musei civici di Imola conservano: un ritratto di Giuseppe Mirri, dipinto a olio opera di Amleto Montevecchi; berretto, giubba, spallina e due sciabole d'ordinanza appartenute al generale Giuseppe Mirri (dono Remigio Mirri, 1938).