Donna d’azione, collocata a pieno titolo tra le eccellentissime del XV secolo e del Rinascimento, Caterina Sforza regge fino al 1500 con pugno di ferro le città di Imola e di Forlì, prima con il marito Girolamo Riario, poi, rimasta vedova, come reggente del figlio Ottaviano.
Sotto la signoria dei Riario-Sforza, Imola si rinnova dal punto di vista urbanistico e architettonico.
Le testimonianze che si conservano in biblioteca di quel travagliato periodo storico non sono molte, ma la leggenda di Caterina, alimentata quando ancora era in vita, rimane intatta nel tempo anche nella nostra città.
Tra la fine del 1499 e l’inizio del 1500 Caterina Sforza e Cesare Borgia entrano in conflitto. Caterina è costretta ad arrendersi e a cedere i suoi territori.




Ciotola in ceramica ingobbiata, graffita ed invetriata, fine sec. XV-inizio sec. XVI

La ciotola è decorata al centro con lo stemma della famiglia Riario, una rosa a cinque petali. (Imola, Musei Civici)



Niccolò Fiorentino (Niccolò di Forzore Spinelli), Medaglia con l’effigie di Caterina Sforza Riario, bronzo, sec. XV (ultimo quarto)

Busto con capo scoperto e adorno di un nastro, e corsetto con scollatura quadrata. Sul retro è l'emblema della Fortuna, una figura femminile nuda in equilibrio su una sfera che regge con la mano destra un timone e con la sinistra la raffigurazione del globo terrestre. Accanto a lei l’iscrizione "TIBI ET VIRTUTI". La medaglia, donata da Giovanni Codronchi nel 1843, era collocata fino al secolo scorso nella Libreria francescana, nel camerino della Collezione imolese. (Imola, Musei civici)



Vittore Gambello (detto Camelio), Medaglia con l’effigie di Caterina Sforza Riario, bronzo, sec. XV (ultimo quarto)

Busto con capo coperto da velo vedovile, e corsetto con scollatura quadrata. Sul retro emblema della Vittoria e Biscione, con l’iscrizione "VICTORIAM FAMA SEQUETUR". La medaglia, donata da Giovanni Codronchi nel 1843, era collocata fino al secolo scorso nella Libreria francescana, nel camerino della Collezione imolese. (Imola, Musei civici)



Lettera di Caterina Sforza Riario al vescovo di Imola, Forlì, 24 agosto 1489

Caterina risponde da Forlì al vescovo di Imola che l’aveva interpellata relativamente alla punizione da infliggere ad alcuni imolesi trovati colpevoli e lo esorta ad essere severo. (Bim, ASCI, Lettere di principi, repubbliche e personaggi illustri, mazzo I, fasc. 3)



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