via Sacchi 1, Imola

Nel 1970 Gianluigi Morini, funzionario di banca, apre il ristorante San Domenico negli spazi della casa paterna in via Cavour. È un piccolo ristorante di soli 20 tavoli contraddistinto da un ambiente dagli interni molto curati e da scelte enogastronomiche raffinate. Il sodalizio con il rinomato chef Nino Bergese prima e successivamente con lo chef Valentino Marcattilii, nato e cresciuto professionalmente all’interno del San Domenico, portano in breve tempo il ristorante imolese tra i vertici della ristorazione nazionale e internazionale. Negli anni Ottanta cresce la necessità di adeguare i locali in funzione di una clientela crescente e sempre più esigente.

Per la ristrutturazione dei nuovi ambienti e la cura degli interni Morini trova in Cremonini il professionista con cui condivide la passione per il dettaglio, i gusti raffinati e le suggestioni culturali, in particolare in ambito artistico e cinematografico. Anche l’architetto paesaggista Pietro Porcinai è coinvolto in questo intervento dove nulla è lasciato al caso. Porcinai fornisce indicazioni sull’allestimento del piccolo cortile interno e sulla decorazione verticale del “verde” nel fronte esterno che, ancora oggi, rimane un segno fortemente distintivo del ristorante.


Successivamente tra il 1987 e il 1988 si occuperà anche della progettazione degli interni della sede newyorchese.


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